Un artista, un'opera: FRANCESCA SGAMBATO

P. Gerardo Santella 22 Novembre 2023
Un artista, un'opera: FRANCESCA SGAMBATO

Un campo di papaveri, che, come avviene nell’arte, non è una raffigurazione naturalistica dell’oggetto, ma esprime sempre un sovrappiù di significato, con una sua carica di ambiguità che si offre al contributo delle varie interpretazioni dell’osservatore.

Ora, se nella realtà il papavero, per le sue proprietà soporifere, allude a una condizione di mollezza, abbandono, sonno, nel linguaggio dei fiori assume diversi significati a seconda del colore dei suoi petali.

Nel dipinto di Francesca è prevalente il colore rosso, “un calice scarlatto tutto seta e fuoco in mezzo alle erbe selvatiche come un carbone ardente…genuino e assolutamente puro(Ruskin), che però oscilla, come è proprietà di tutti i colori, in una duplice polarità, una positiva, l’altra negativa: può evocare immagini solari, di energia, di bellezza e di passione, ma al contrario rappresenta anche l’abbandono della realtà, il sonno e l’oblio. Tanto che il fiore è tradizionalmente dedicato alla memoria delle vittime sui campi di battaglia.

Un simbolo, dunque, metamorfico che, ad esempio, nella mitologia greca assume anche una funzione consolatoria (Si pensi alla dea Demetra, la madre terra, che beve infusi di papaveri per sedare il dolore della perdita della figlia Persefone), mentre nel medioevo è associato al sacrificio di Cristo e alla sua morte.

Ma, come sempre, lasciamo da parte queste suggestioni allusive alla sensibilità del fruitore e osserviamo la rappresentazione dell’artista: il dipinto è diviso in due parti da una linea di alberi verdi: al di qua il campo di papaveri, al di là il cielo attraversato da nubi bianche. Non sono presenti figure o costruzioni umane.

Si noti il gioco dialettico tra linea retta e linea curva: gli steli di fiori in primo piani e gli alberi sullo sfondo si ergono verticalmente verso l’alto, così come le nuvole le nuvole sono disposte secondo una linea orizzontale. In contrasto gli stessi steli che si piegano verso un lato, le corolle tondeggianti, i contorni delle forme dinamiche delle nuvole, la linea dell’orizzonte e le cime degli alberi che la coronano esprimono una concezione della tela che si basa su linee curve. Un elemento questo che conferisce al paesaggio rappresentato un movimento fluido e ondulatorio, che trasmette all’osservatore la percezione tattile della leggera brezza che trans-scorre lo spazio e della tranquillità della campagna, pervadendolo di un sentimento di serena dolcezza e languido abbandono nel grembo di madre natura.

Il dipinto, dunque, non trasmette l’idea di una elaborazione artificiosa, che si offre allo sguardo del fruitore attraverso segni che richiedono di essere decifrati. Le pennellate informali, i tocchi impressionistici sembrano piuttosto catturare l’istantanea di un momento in piena luce.

Ed allora non è il caso di andare alla ricerca di significati nascosti extra immagine. Ci troviamo semplicemente di fronte alla rappresentazione di quello che c’è: uno spazio naturale con cui entrare in simbiosi, ricevendone un godimento estetico.



TESTO BIOGRAFICO

Francesca Sgambato, in arte Liber art, è nata a Stoccarda il 23 /11/1967, ama l'arte fin da piccola tanto da farla diventare parte integrante della sua vita. Nel ’90, inseguendo i suoi sogni, studia per conseguire la qualifica di maestro d'arte presso l'istituto Caravaggio di San Gennaro Vesuviano, perfezionando varie tecniche decorative con professionisti del settore.

Nel 2016 apre un negozio di belle arti e cartoleria che cui dà il nome di Liber art e da qui inizia il suo nome d'arte. Collabora con le maestre di varie scuole e con alcune partecipa a progetti didattici come esperta esterna.   Segue   un lungo percorso di formazione di una tecnica americana chiamata   One Stroke (un effetto sfumato prodotto dall’utilizzo contemporaneo di due colori sullo stesso pennello), che la porta in seguito ad essere insegnante certificata con brevetto americano e italiano; negli anni diventa anche dimostratrice e insegnante della Campania di una tecnica tridimensionale chiamata Sospeso Trasparente (consente di ottenere decori tridimensionali trasparenti mediante la modellazione a caldo di pellicole lucide), che fa conoscere in varie fiere del settore creativo tra Napoli, Roma e Vicenza.

Nel 2012 interrompe l'attività didattica per dedicarsi alla sua arte, in cui continua a sperimentare nuove tecniche, dipinge su vari supporti, modella la ceramica, disegna costumi per le quadriglie del Carnevale Palmese.

Nel 2019 entra a far parte di un progetto di arteterapia per malati oncologici, organizzato dall’ Associazione Underforty di Napoli, in collaborazione con Massimiliano D'Aiuto, oncologo dell’ospedale Pascale di Napoli e altri medici della Sapienza di Roma. Partecipa a varie collettive d’arte: Palma Estemporanea, al Museo Civico D'Avanzo, Fuscaldo In versi, dove le viene conferito un Diploma d'Onore.

Approfondisce le tecniche di bodypayntingbellypainting, consistenti nel dipingere parti del corpo umano; entra a far parte dell'Associazione culturale "Naturae" del suo paese e si impegna nel sociale. Partecipa all'evento Carbonara dipinta dipingendo una panchina a tema. Trasmette l'amore per l'arte a bambini di ogni età con laboratori creativi, aiutandoli ad avere sempre più stima di se stessi tanto da farli partecipare per la prima volta ad una loro mostra.  
ULTIMI ARTICOLI