Un Napoli nel segno di Lobotka

Simona Bosone 7 Febbraio 2022
Un Napoli nel segno di Lobotka

Stanislav Lobotka. Si potrebbe evitare di aggiungere altro per dare un volto alla rinascita del Napoli dopo settimane dure e un recente passato che, con la Coppa d’Africa alle porte, i diversi casi di positività al covid, il terribile infortunio di Osimhen e la questione Insigne, raccontava di timori, paure, smarrimento e uno sguardo al futuro che sembrava davvero poco rassicurante.

Tuttavia, il periodo tanto temuto, quello che avrebbe privato Spalletti degli azzurri impegnati in Coppa d’Africa, è terminato con quattro vittorie e un pareggio. Alta percentuale di punti, così come sono alte quelle fatte registrare da Lobo, come “amava” chiamarlo Gattuso.

Giocatore totalmente diverso ora Stanislav, calciatore ritrovato, metronomo del centrocampo azzurro e pedina ormai fondamentale per gli ingranaggi di uno Spalletti che già ai tempi dell’Inter avrebbe fatto carte false per portarlo alla Pinetina.

Contro il Venezia Lobotka ha fatto registrare la percentuale più alta di passaggi realizzati, oltre il 90%, sbagliando un solo appoggio intorno al minuto 70’: “Lobotka ha fatto un gran passo in avanti - ha commentato l’allenatore azzurro a Dazn nel post partita di Venezia - oltre a giocare bene lui fa giocare bene tutta la squadra, perché porta la palla da una parte all’altra. Difficilmente nelle sue torsioni poi gli togli il pallone”.

Rapidità, imprevedibilità, cambi di direzione e personalità nel nuovo Lobo, che quando accelera diventa imprendibile, il tutto condito da enorme qualità nel trattare la sfera: sono 11,706 i chilometri percorsi, primo in questo dato tra gli azzurri.

Ora diventerà interessante capire, con l’imminente ritorno di Anguissa dall'avventura in Coppa d'Africa, come Spalletti deciderà di gestire l’abbondanza di cui disporrà a centrocampo di qui in avanti: “Se metti un centrocampista fisico poi magari ti manca un po’ di qualità più avanti. Devi poi giocare nello stretto e in quel caso giocatori come Anguissa hanno meno possibilità di trovare il numero. Abbiamo fatto giocare anche molto poco Demme che è uno molto bravo con la palla tra i piedi. Siamo tre lo stesso, però è vero che abbiamo giocatori bravi e bisogna trovare il modo di farli coesistere”.

Un modo, certo, lo troverà Luciano Spalletti: dopo una serie incalcolabile di sventure, gestire “problemi” di abbondanza sarà cosa più che gradita per il tecnico di Certaldo.

E con un Lobotka così...

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